Che mondo sarebbe senza Cèbueno

Dopo la grande cena medialogggica al Roxy Up, ecco la cronaca del secondo grande evento dell'anno: il baccanale medialogggico ad Ariccia. Una serata dove gran parte di noi ha sostituito il proprio sangue con il vino, nel mio caso l'ho mescolato con la birra che ormai rappresenta il 70% del tessuto connettivo neuronale.
Una serata in cui siamo entrati in simbiosi con il mondo suino e ne abbiamo assimilato i geni, li abbiamo fusi insieme alle basi azotate del nostro dna. E cosi ora la citosina si lega alla guanina, l'adenina alla timina e la porchettina va d'amore e d'accordo con la romanellina. Diciamo che il mondo vegetale è stato eclissato da questo fiume di affettati che si espande su di una tavolata dei soliti 20-25 commensali, requisito minimo affinchè una cena abbia lo standard medialogggico.
Ma non è stata la solita serata mangia e bevi a volontà. Abbiamo trattato temi molto importanti come la protezione delle specie in via d'estinzione e la scottantissima questione dei pacs. Ma poi sarà per il continuo via vai di brocche di vino, sarà per l'intervento di un famoso etologo africano, sarà perchè abbiamo convinto Babbo Natale che le feste sono ormai finite o sarà stato l'effetto delle fettuccine con funghetti allucinogeni... insomma, ad un certo punto le due cocenti questioni si sono fuse e hanno dato vita ad un altro dilemma della civiltà contemporanea: "Per salvare le tartarughe dall'estinzione, è lecito introdurre anche per loro il pacs anfibio? Ed è lecito allargare questo patto di solidarietà ad una terza figura? E questo "terzo incomodo" può appartenere ad una specie diversa o addirittura provenire da un'altra galassia? Ebbene, nella nostra piccola mensa di umanità abbiamo sperimentato anche questo:


--> Foto Gug, --> Foto Benny Ben